LA SITUAZIONE GENERALE DELL’EUROPA

La prima guerra mondiale segna l’inizio del declino dell’Europa come continente guida del mondo. La crisi è dovuta:

1) L’Europa uscì dalla prima guerra mondiale profondamente indebolita e impoverita. La guerra, ritenuta alla sua vigilia la panacea di tutti i mali, non solo non aveva risolto le questioni pendenti, ma ne aveva moltiplicato le problematiche. Mussolini, Lenin e Giolitti, avevano previsto con lungimiranza gli esiti del conflitto: l’instabilità politica, la crisi economica e sociale dell’Europa. I primi due videro con favore questi esiti, sperando di poterne approfittare per imporre la loro “rivoluzione”. Giolitti, invece, comprese come la guerra avrebbe messo in crisi il suo progetto politico di stabilizzazione dell’Italia.

2) La crisi europea fu aggravata dall’impossibilità delle due principali potenze europee vincitrici. Francia e Regno Unito, d’imporre un proprio ordine al continente. Entrambi i paesi, travagliati da una dura crisi economica e sociale, non riuscirono ad intervenire efficacemente in Russia, per arrestare la rivoluzione, in Turchia, per fermare la rivincita di Atatürk. Videro di buon occhi l’affermazione di un regime autoritario in Italia, in grado di stabilizzare il paese.

3) L’affermazione del principio “nazionale”, per cui ogni popolo aveva diritto ad un proprio stato indipendente, da una parte portò alla nascita di nuovi stati, dall’altra apri la questione gravissima delle minoranze interne. L’equazione “un popolo, uno stato”, era in molti luoghi d’Europa una pura astrazione: all’interno di molti stati, spesso vivendo fianco a fianco, erano presenti più etnie (tedeschi in Cecoslovacchia; ungheresi in Romania; sloveni, tedeschi e croati in Italia; ucraini in Polonia; greci in Turchia; turchi in Bulgaria e Grecia).

4) L’Europa fu protagonista d’una impetuosa avanzata del movimento operario. In paesi come il Regno Unito e la Francia, essa ebbe principalmente uno sbocco politico, con la conquista di un orario lavorativo di otto ore e di un miglioramento delle condizioni salariali. In altri paesi, come la Germania, l’Austria e l’Ungheria, le lotte operaie si trasformarono in veri e propri tentativi rivoluzionari.

1928. Patto di Parigi: rinuncia della guerra come strumento di risoluzione delle controversie.

1929-30. Ulteriori accordi sulle riparazioni e ritiro delle truppe francesi dalla Renania (che rimane smilitarizzata).

1929. La grande crisi economica americana contagia l’Europa: i flussi di denaro che dagli Usa arrivavano in Germania s’interrompono, ugualmente l’esportazioni tedesche verso l’America crollano. La Germania, insieme a tutta l’Europa, precipita nella recessione. La crisi economica si trasforma in una corsa ai dazi doganali, che a loro volta portano a un riacutizzano dell’ostilità tra gli stati che lasciano presagire il peggio (la Francia intraprende la costruzione della linea Maginot).

 

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